Fino al secolo scorso, i contadini e i pastori sardi invocavano: Sa Faciola ( pelle di coniglio) Keret aba su laore (l’acqua per il cereale – campo seminato) o Keret aba su sikkau (chiede l’acqua il seccato – campo), ed aveva il significato di scacciare il malocchio e portare buona sorte al raccolto che nel periodo aspettava le piogge. Per le vie del paese giravano alcune decine di tali maschere, trascinando alcuni antichi attrezzi agricoli e seminando il panico scuotendo dei campanacci, a seconda dell’accoglienza dei vari quartieri dispensavano sorte positiva o negativa, gettandosi per terra come indemoniato. Come maschera etnica Sa Faciola è rappresentato da un uomo o una donna, ricoperto in viso con una pelle di coniglio, vestono con abbigliamento femminile, gonna nera, e su gipponi nero, un fazzoletto nero in testa. Nelle sue uscite durante la sfilata alcuni elementi del gruppo ( rievocando la semina) spargono il grano buttandolo anche addosso alle persone con il saluto che sia per tutto e tutti di buon auspicio “Saludi e trigu” . Le testimonianze su questa maschera sono tante e collimano con i racconti degli anziani del paese, si ringraziano in particolar modo il Sig. Porcu Luigi, Gesuino Carta(fu), e tante altre persone, grazie alle loro testimonianze e accurate ricerche sia del vestito che del ruolo rivestito dalla maschera. La Pro Loco di Villaputzu ha voluto ed è riuscita a far rivivere questa bellissima tradizione con la sua rinascita avvenuta nel 2011 ormai parte integrante del nostro Carnevale e non solo, il Gruppo ormai consolidato con circa una trentina di elementi Is Faciolas partecipano, ad altre manifestazioni in giro per la Sardegna.
di Sonia Agus
si ringrazia la Proloco Villaputzu
This post was last modified on 7 Agosto 2018 19:39
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